La reincarnazione è solo per l’uomo-animale, per il shudra, il chandala, il robot creato dal Demiurgo, dal Signore delle Tenebre. In forma per così dire meccanica, automatica, si riproduce, si reincarna in distinti corpi, cambiando di sesso, da uomo a donna e persino in animali. L’illusione di una legge karmica serve al Demiurgo tirannico per mantenere assoggettati i suoi schiavi dell’Atlantide. Vale a dire, la reincarnazione degli “spiriti vitali” e della fantasmagoria di un io, creato (copiato) in forma anch’essa archetipica dal Demiurgo, vige solo per l’animale-uomo, per il chandala.
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Non ci può essere interno senza un esterno. Non ci può essere un esoterismo senza essoterismo. Il tuo corpo è un tempio con lo spirito che risiede all’interno. La mente, il corpo e lo spirito, devono essere puri. Gli “Übermensch” del futuro, i veri discendenti della razza Iperborea non saranno solo puri di spirito ma anche puri nella mente e nel corpo. La mente deve incessantemente avanzare verso la conoscenza e allo stesso tempo guardarsi dalle influenze distruttive della nostra epoca. Una maggiore consapevolezza di queste forze dimostrerà che lo scopo del Demiurgo è di impedire la nostra ascesa verso il vento del nord, facendo cadere il nostro spirito in un abisso buio che ci cattura nel ciclo infinito del samsara.
Nel Crizia e nel Timeo Platone ci narra di tre sorelle che sorvegliavano il Giardino delle Esperidi: una nera, una bianca ed un’altra rossa. II Giardino si trovava in Atlantide. I colori dell’alchimia sono il nero, il bianco ed il rosso. Nel Timeo si trova questa frase misteriosa: “Uno, due, tre, pero dov’è il quattro”? Anche da Montségur, quattro cavalieri fuggono col tesoro, con il Graal, si conoscono solo i nomi di tre. E dove è il quarto? Nel procedimento alchemico c’è un colore giallo, che sta tra il bianco ed il rosso e che in realtà viene ad essere il bianco stesso, o il rosso, e lo stato dall’indeterminatezza. In questo modo, il terzo è il quarto. Dovrebbe essere, pertanto, cercato il quinto, la Pietra Filosofale, la Quintessenza, il Graal. Quale colore ha il quinto? Forse blu, colore che i Re atlantidei usavano nelle loro cerimonie sacre, in ricordo (Minne) di qualcosa o qualcuno perduto, qualcosa che è andata via, che non si possiede più, che ormai non è più li. Dove si trovava quel blu, quella razza blu, di quegli esseri blu? Nella Thule di Iperborea. Forse su Venere!
Ma le dichiarazioni più sorprendenti sono quelle di Ray Palmer, editore della rivista nordamericana Flying Saucers (Dischi volanti). In un articolo pubblicato nel dicembre 1959 col titolo “I dischi volanti provengono dalla Terra. Una sfida al segreto”, Palmer afferma ed adduce le prove che gli UFO, o dischi volanti, non vengono da altri mondi siderali, né sono veicoli che appartengono ad arsenali segreti di alcuno stato della superficie terrestre. Secondo lui vengono dall’interno della terra ed hanno fatto la loro comparsa dopo il 1945, al termine della Grande Guerra e come un avvertimento agli uomini affinché sospendano l’uso di armi atomiche. Gli abitanti dell’interno, molto più avanzati anche nella scienza bellica, non potrebbero permettere la contaminazione della terra da irradiazione atomica. Il “Black-out” prodotto negli USA nell’anno 1965 fu un avvertimento.