Sotto l’ombra degli ultimi tre alberi del Toromiro, ella cominciò a ricordare gli antichi tempi: “Niente è sopravvissuto di quella gloria, salvo questa piccola isola, cima di una grande montagna sommersa. Niente altro nell’immensa vastità delle acque. Acqua, acqua da tutte le parti. Siamo nel regno delle Acque, sopravvivendo difficoltosamente. Giganti furono gli abitanti del continente scomparso. Dei, più che Dei. Giunsero dal Polo, dalla Stella del Mattino. Quando tutto fu sommerso dalla grande onda, sulle alte cime si salvarono anche alcuni pastori, schiavi della Lemuria, le razze mescolate dell’animale-uomo. Ed il Pesce, il Grande Pesce.
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L’Atlantide e il regno dei giganti – La luna e la civiltà
La scienza sta creando oggigiorno una nuova mitologia. L’universo astronomico è misurato in miliardi di anni luce. Il numero di galassie calcolato nel cielo raggiunge il miliardo. Nell’infinitamente piccolo l’atomo è divenuto un mondo incomprensibile, quasi totalmente vuoto e, ciò nonostante, carico di inconcepibili forze esplosive che possono essere scatenate. Nel regno dell’uomo, per noi inevitabilmente posto tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, la cronologia ha spinto indietro le date delle origini. L’uomo esisteva sulla terra cinquecentomila anni or sono e, forse, anche un milione di anni. La residenza dell’uomo, il pianeta Terra, è ai nostri occhi più misteriosa di quanto non fosse in passato. Noi non sappiamo quasi più nulla di come sia nell’interno. L’antico fuoco centrale, terrore della nostra infanzia, che somigliava stranamente all’inferno, è sparito e oggi si dice che probabilmente il centro della Terra non sia più caldo di un confortevole fuoco di legna.
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La religione dei giganti – La telepatia
La telepatia è l’arte di comunicare idee, sentimenti e anche azioni a distanza, senza mezzi intermediari visibili o invisibili, e al di là dalla portata dei nostri sensi, occhi, orecchie, naso. Il nostro caro vecchio amico Fabre ha scritto molto sulla telepatia degli insetti. Gli scienziati moderni fingono di non avere amato Fabre, ma in fondo, hanno per lui, come noi tutti, un’ammirazione affettuosa e senza limiti. Gli Inglesi hanno messo la sua statua bene in vista nel bel mezzo di uno tra i loro più bei musei di storia naturale. Avrei voluto citarlo molto spesso in questo libro, e credo che l’essermene astenuto passerà per un merito e farà piacere agli scienziati moderni.
Il catarismo dei Pirenei e il folclore
Una delle efflorescenze più probanti di tutto il folclore è lo sviluppo del catarismo nei Pirenei. Il catarismo della Francia meridionale ha, come tutte le religioni (e come tutti i fiumi) molte sorgenti, anche se una di queste è la principale. Un fiume raramente è tale senza l’apporto di numerosi affluenti. Luchaire protestava già ( in LAVISSE, Storia di Francia, tomo II, 2a parte, p. 198, 1911 ) contro l’idea che il catarismo del meridione della Francia venisse direttamente dall’Oriente. Oggi, conosciamo sufficientemente il folclore pireneico perché sia possibile dire che la più remota origine di questa religione è da ricercarsi nel paese dei giganti, che si estendeva dalle Corbières sino ai monti Cantabrici in tutto il paese delle grandi grotte di montagna nelle quali sono state ritrovate le più meravigliose delle prime opere d’arte delle nostre razze.