I più alti principi che costituiscono l’uomo, non sono sviluppati pienamente nell’uomo contemporaneo; ma l’uomo completamente sviluppato possederà i seguenti elementi: 1° Il corpo ( Rupa ) 2° La vitalità ( Prana o Iiva ) 3° Il corpo astrale ( Linga-sharira ) 4° L’anima animale ( Kama-rupa ) 5° L’anima umana ( Manas ) 6° L’anima spirituale ( Buddhi ) 7° Lo spirito ( Atma ). In questo quadro i principi trascendenti sono posti gli ultimi; ma il lettore con studio approfondito comprenderà che essi devono occupare il primo posto, quando l’uomo abbia perfettamente compiuta la sua evoluzione. I gas più sottili, entrando in una certa quantità nella composizione del corpo umano, devono anch’essi essere posti all’ultimo piano, quello cioè della materia.
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Dopo aver indicato il senso delle caste, occorre accennare a quella via, che in certo modo è al di sopra delle caste e che risponde all’impulso verso la realizzazione diretta della trascendenza, in termini analoghi a quelli dell’alta iniziazione, ma fuori dalle strutture specifiche e rigorose di quest’ultima. Mentre il paria è il sottocasta, il “caduto”, colui che è sfuggito alla “forma” per esser impotente di fronte ad essa, sì da tornare al mondo infero – l’asceta è il supercasta, è colui che si scioglie dalla forma perché rinuncia al centro illusorio dell’individualità umana e non attraverso la fedeltà alla propria natura e la partecipazione gerarchica, ma per mezzo di una azione diretta, volge verso il principio, da cui ogni “forma” procede.
Sotto l’ombra degli ultimi tre alberi del Toromiro, ella cominciò a ricordare gli antichi tempi: “Niente è sopravvissuto di quella gloria, salvo questa piccola isola, cima di una grande montagna sommersa. Niente altro nell’immensa vastità delle acque. Acqua, acqua da tutte le parti. Siamo nel regno delle Acque, sopravvivendo difficoltosamente. Giganti furono gli abitanti del continente scomparso. Dei, più che Dei. Giunsero dal Polo, dalla Stella del Mattino. Quando tutto fu sommerso dalla grande onda, sulle alte cime si salvarono anche alcuni pastori, schiavi della Lemuria, le razze mescolate dell’animale-uomo. Ed il Pesce, il Grande Pesce.
Molto poco si conosce su questa setta eretica del XII secolo, che arrivò però ad esercitare un influsso decisivo nella zona di Languedoc, la Francia meridionale di oggi, in Aragona, in Italia del Nord, in Germania e, perfino, in Inghilterra. Si può supporre probabilmente che se essa non fosse stata distrutta dalla crociata contro gli Albigesi, e dall’Inquisizione; la storia della Spagna e, quindi, anche del Sudamerica, sarebbe stata molto diversa. La fortezza di Montségur fu il tempio sacro e solare dei Catari nei Pirenei. In tutta la zona esisteva una sorta di rete di posti sacri e di caverne dove si conferiva l’iniziazione. Tra cui quella del Consolamentum, una specie di secondo battesimo, o seconda nascita, ebbe una cerimonia esoterica, il cui significato non si conosce, di nome Manisola. Si suppone che essa derivi da Mani, il fondatore del manicheismo.
Abbiamo attraversato ed oltrepassato Horn, senza soste, svoltando a destra abbiamo raggiunto le periferie della cittadina e poi, dopo altre cinquecento iarde, abbiamo svoltato alla nostra sinistra, e abbiamo seguito una bella strada asfaltata costeggiata da alberi e prati oltre i quali si possono ammirare altri alberi ancora — la stessa, infinita Foresta di Teutoburgo nelle vesti d’autunno, che non potevo mai stancarmi di ammirare. Ho guardato a destra e a sinistra, e dritto davanti a me, senza dire una sola parola. Osservavo il calare della sera sulle foglie rosso fuoco e gialle e marroni pronte a cadere, pensando alle aquile imprigionate e alla Germania in schiavitù, e bramando il Giorno della Vendetta — “der Tag der Rache” — come ho fatto costantemente, in effetti, per gli ultimi otto anni e mezzo.