
Centro splenico o plesso sacro ( Svadhishthana )
Il centro splenico ha sei raggi, e perciò ha lo stesso numero di petali o ondulazioni. Il suo aspetto è particolarmente radiante e risplendente come un sole.
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Vi è una leggenda che racconta che gli ariani, guidati da Thor, per salvarsi da un cataclisma, andarono a stabilirsi in Tibet. Sven Hedin, l’esploratore dell’Asia centrale e interna, si spinse fino al Tibet. Fu un amico di Adolf Hitler e un grande ammiratore della Germania nazista. Come vedremo, il regime nazista sapeva molto sul Tibet e manteneva relazioni con quella lontana nazione. Le SS sponsorizzarono diverse spedizioni in quel luogo cosa che è ora possibile provare dato le connessioni che sono state scoperte. Che ai germanici fu permesso di entrare nel paese cosa proibita a qualsiasi altro straniero, era dovuto al fatto che il Dalai Lama era un ammiratore entusiastico di Hitler.
			
I più alti principi che costituiscono l’uomo, non sono sviluppati pienamente nell’uomo contemporaneo; ma l’uomo completamente sviluppato possederà i seguenti elementi: 1° Il corpo ( Rupa ) 2° La vitalità ( Prana o Iiva ) 3° Il corpo astrale ( Linga-sharira ) 4° L’anima animale ( Kama-rupa ) 5° L’anima umana ( Manas ) 6° L’anima spirituale ( Buddhi ) 7° Lo spirito ( Atma ). In questo quadro i principi trascendenti sono posti gli ultimi; ma il lettore con studio approfondito comprenderà che essi devono occupare il primo posto, quando l’uomo abbia perfettamente compiuta la sua evoluzione. I gas più sottili, entrando in una certa quantità nella composizione del corpo umano, devono anch’essi essere posti all’ultimo piano, quello cioè della materia.
In realtà la morte non esiste che in apparenza, anche se non vi è nascita alcuna, è solo un apparenza. Il passaggio dall’essenza alla sostanza sembra essere la nascita e il passaggio dalla sostanza all’essenza sembra essere la morte, ma in realtà non si è mai nati né mai morti. Si tratta semplicemente di rendersi visibile tramite la densità della materia e quindi invisibile per la sottigliezza dell’essenza. L’essere è sempre lo stesso, l’unica differenza sta nel fatto che l’uno è in movimento e l’altro in riposo. L’essere ha questa particolarità necessaria, il suo cambiamento è determinato da nulla di esterno a sé; tutto diventa parte e le parti diventano il tutto nell’unicità del tutto. – Platone