Ma le dichiarazioni più sorprendenti sono quelle di Ray Palmer, editore della rivista nordamericana Flying Saucers (Dischi volanti). In un articolo pubblicato nel dicembre 1959 col titolo “I dischi volanti provengono dalla Terra. Una sfida al segreto”, Palmer afferma ed adduce le prove che gli UFO, o dischi volanti, non vengono da altri mondi siderali, né sono veicoli che appartengono ad arsenali segreti di alcuno stato della superficie terrestre. Secondo lui vengono dall’interno della terra ed hanno fatto la loro comparsa dopo il 1945, al termine della Grande Guerra e come un avvertimento agli uomini affinché sospendano l’uso di armi atomiche. Gli abitanti dell’interno, molto più avanzati anche nella scienza bellica, non potrebbero permettere la contaminazione della terra da irradiazione atomica. Il “Black-out” prodotto negli USA nell’anno 1965 fu un avvertimento.
In centinaia di chilometri si paralizzarono tutte le comunicazioni elettriche ed anche non-elettriche. Oscuramenti egualmente inspiegabili sono avvenuti anche in altri luoghi del nostro pianeta.
Palmer riprende gli argomenti di Reed e Gardner riguardo alla terra cava. Il numero della sua rivista sparì quasi completamente già alla pubblicazione e non arrivò mai agli abbonati, secondo Ray Bernard. Le affermazioni di Palmer furono approvate e difese da un’altra autorità degli USA riguardo ai dischi volanti, Gray Barker, nel suo Saucerian bullettin del 15 gennaio 1960. Secondo l’opinione di Palmer, i governi conoscono perfettamente che gli UFO non provengono da altri mondi, ma da questa terra, però il loro segreto è il più accuratamente protetto. I dischi volanti appaiono in gran numero dopo il 1945 e la loro maggiore concentrazione è stata vista in Antartide. Non cessa di essere strano e perfino sintomatico che l’unico accordo nel mondo, per stabilire una zona denuclearizzata, si riferisca all’Antartide, all’inizio dell’anno geofisico 1959. Allora mi è capitato un importante e, vorrei dire, quasi decisivo intervento, quando sono stato ambasciatore cileno in India, nell’ottenere da Nehru per due volte consecutive il ritiro della proposta dell’internazionalizzazione dell’Antartide, presentata alle Nazioni Unite da Krishna Menon.
Di recente, nell’estate dell’anno 1976, si tentò di realizzare un progetto di ricerca in Antartide, sostenuto da dieci nazioni, con il nome di “Ross Ice Shell Project”. Si tentò di perforare la calotta polare in un quarto miglio, intorno al Mare di Ross, per scoprire se sotto vi fosse un continente o solo acqua. Stranamente l’esecuzione di questo progetto fallì. Avvenne qualcosa. Il progetto dovette essere sospeso appena iniziato. Si spiegò che si sarebbe continuato più tardi. Cose strane si verificano in Antartide. Si ha anche l’impressione, che i satelliti artificiali che sono stati mandati sul Polo meridionale non abbiano potuto osservare né misurare esattamente queste zone (che sono molto più estese di come appaiono sulle carte geografiche, con mari e continenti interni, che non hanno posto sulla superficie conosciuta: i “campi divini” dell’Ammiraglio Byrd, “più in là del Polo”). Qualcuno o qualcosa si interporrebbe, in apparenza, ai satelliti ed ai voli della NASA. Tuttavia almeno in un’occasione, è stata fotografata l’apertura polare della terra. Ray Bernard sostiene totalmente la tesi di Palmer ed aggiunge anche che quelli che affermano di avere preso contatto con gli equipaggi di UFO dicono che questi talvolta parlano in tedesco e di frequente hanno un aspetto germanico. Bernard suppone che unicamente per depistare intorno al luogo reale della loro origine, dichiarano di provenire da altre stelle. È tuttavia d’altra parte molto probabile che anche su altre stelle abbiano già basi.
Antonio Ribera, il maggior divulgatore in Spagna di notizie sugli UFO, parla, nel suo interessante libro I dodici triangoli della morte (casa editrice ATE, Barcellona 1976), della possibilità che molti dei presunti “extraterrestri” siano in realtà nazisti, con basi in Antartide, che cercano di confondere i testimoni.
Anche altri ricercatori di UFO seguono la stessa interpretazione in tutto il mondo.
Le teorie della terra cava e della provenienza interna dei dischi volanti sono difese da alcuni scrittori occultisti in Brasile. Uno dei primi colonizzatori tedeschi in Brasile scrisse un libro in lingua antica tedesca e fece indagini sulla terra cava e sulla sua possibile entrata presso Santa Catarina. I lavori di ricerca relativi a ciò ancora perdurano secondo l’opinione di Bernard.
In Cile, un altro tedesco afferma da più di 30 anni che i dischi volanti sono un’arma scoperta negli ultimi giorni della guerra in base alla tecnologia rivoluzionaria sviluppata dall’Hitlerismo (un’altra scienza, un’altra tecnica). Questi dischi volanti sarebbero guidati da piloti dell’“Ultimo Battaglione”, della Wildes Heer, l’Esercito Selvaggio, l’Esercito Spirituale di Odino, composto dagli eroi caduti, ormai immortali, per combattere contro il Ragnarök, il Destino dell’Oscurità, che proietta le sue ombre sul Mondo già da una lontana epoca. Questo Ultimo Battaglione interverrà al momento culminante della Grande Catastrofe. E sarà esso a sopravvivere. Hitler avrebbe dichiarato: “L’Ultimo Battaglione sarà mio”.
Anche le scritture più antiche dell’India menzionano già i Vimana e rappresentano nelle loro pitture queste navi che volano. Nel Surya Siddhanta, nel Ramayana, nel Mahabharata ed in diversi altri antichi testi indiani vengono descritti come dotati di enormi poteri. L’hangar dei Vimana si chiamava Vimana Griha. E si suppone perfino che essi avessero un hangar celeste, un pianeta artificiale, forse Venere in cui esisterebbe un “punto di febbre”. L’altra scienza sarebbe stata solo riscoperta nel 1945 sulla superficie della terra. Dentro si sarebbe preservata sempre. I poteri antigravitazionali dell’Io sconosciuto, del Vril.
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Sulle invenzioni segrete, il Führer sapeva più di lei, poiché queste restavano nella sfera del suo controllo diretto. Lì, nel Gralsburg, precisamente, dove si decifrava la Pietra di Ornolac. E non si trattava di aerei a reazione, di bombe atomiche, di raggi della morte, di missili V-l e V-2, bensì un’altra arma molto più efficace: una nuova scienza spirituale, di disintegrazione e reintegrazione della materia, della levitazione, dell’antigravitazione, dei vimana, della smaterializzazione e materializzazione del corpo fisico. Di rendersi invisibile con la Tarnkappe di Sigfrido. Della sparizione nel Bunker, del paradiso nella “terra cava”, interiore, andando per il fondo dei mari, al di sotto dei ghiacci, fino alle oasi antartiche, e da lì, fino alla Stella del Mattino. In una parola della Vera Operazione Barbarossa: l’Hitlerismo Esoterico.
Di tutto ciò, solo pochissimi saggi ed alcuni eletti sarebbero a conoscenza del segreto e del piano, agli ordini del Führer, dell’Avatara. Forse i dirigenti sconosciuti, invisibili, delle SS, che non si lasciavano mai vedere, che non usavano uniformi né appartenevano al partito, più in alto ancora dei Sicherheitsdienst. Molto probabilmente, anche i capi invisibili dell’Ordine di Thule, dell’Ordine del Vril e di qualche altro Ordine ancor più misterioso e sconosciuto. La loro missione era di salvare la razza ariana, il ceppo nordico dei “Lebensborn” (nati, creati in un’atmosfera Iperborea), che si sommerse per lasciar passare l’onda che avrebbe distrutto la nuova Atlantide, andando verso il rifugio magico, inespugnabile del Polo Sud, con il Führer della razza bianca, con l’Uomo che verrà.
Di questo nulla avrebbero potuto sapere i dirigenti visibili, neppure Himmler, che venne a scoprirlo tardi, alla fine, potendo ciò essere la causa della sua defezione, non rassegnandosi ad essere lasciato “fuori”, come seicento anni prima accadde al Gran Maestro dei Templari, Jacques de Molay.
Goebbels anche lo seppe, tuttavia si mantenne fermo, con la lealtà dell’eroe, che gli Dei ammirano ed invidiano perché senza sapere che sarebbe stato resuscitato nel Walhalla da Wotan, dal suo Führer, fu disposto ad offrire la sua vita per un sogno, per un ideale, per un Fiore Inesistente. Contribuì in maniera superba alla resurrezione del Mito.
Da quei tempi, alla fine della Seconda Guerra mondiale, molti uomini li hanno visti sulla terra ed essi possono far fede del fatto che si ha l’impressione che da quei “dischi” qualcuno stia leggendo i loro pensieri e sentendo ciò che essi sentono. Potenti forze telepatiche starebbero continuando ad usarli, le stesse che resero possibile decifrare il Talismano Iperboreo, quello Smeraldo inciso con le formule dell’antica scienza e che si staccò dalla Corona di Lucifero, o di Irmin, nel suo combattimento stellare.
Le armi segrete e sconosciute, che non si usarono, se le portarono con sé quelli che partirono con i loro Vimana, negli UFO, o OUNI.
I nemici lo sanno, poiché i nordamericani s’impadronirono dei Vimana. Hitler se ne andò con essi. Per questo stesso motivo, quel segreto che circonda le apparizioni degli UFO e l’ordine dato dal Governo invisibile di occultare ciò che si sappia. In Cile, per esempio, il caporale dell’esercito che incontrò un UFO, mentre dirigeva una pattuglia notturna nel deserto del nord, fu visitato da giornalisti di tutto il mondo e gli furono offerti migliaia di dollari per un’intervista esclusiva. Si è rifiutato sempre. La Missione Militare cilena a Madrid, molto consultata dagli interessati, dichiarò che il caso era senza prove, nonostante che la prima informazione uscì ufficialmente dagli Alti Comandi. Quel caporale sparì per un quarto d’ora dalla vista della sua pattuglia, avanzando in direzione di un UFO, riapparendo all’improvviso, seduto al suolo, con la barba cresciuta e l’orologio avanzato di tre ore. Non ricordava nulla di ciò che era avvenuto dal momento della sua sparizione. Ricevette ordini che se qualcosa di simile fosse tornato ad accadergli, avrebbe dovuto comunicarlo immediatamente al Presidente della Repubblica. L’informazione di questo caso l’ho ottenuta da una fonte diretta ed assolutamente affidabile. Nell’ultima offensiva SS delle Ardenne, diretta fin nei minimi dettagli da Hitler, secondo il racconto di Skorzeny, che in essa ebbe una partecipazione importantissima a capo di forze speciali, le SS usarono all’inizio armi segrete e nuove. Questo lo pubblicò la stampa mondiale. Però subito sparirono, senza lasciare tracce, come quel caporale dell’esercito cileno. Ricevette Hitler l’ordine di non fare uso di esse? Era ormai non necessario vincere la guerra in questo modo? Aveva l’Avatara preparato una storia dfferente, su altri piani, nella magia della sua sparizione e del ritorno futuro?
Poco prima dell’offensiva delle Ardenne, la Voce disse al Maestro: “E stato permesso ad Hitler di realizzare un atto di somma sorpresa”. Ricordo queste parole esattamente, come se le udissi oggi. Sempre credetti che si sarebbero dovute riferire all’attacco delle Ardenne, che quasi scacciò di nuovo al mare le forze alleate di inglesi e nordamericani. Però oggi penso che potessero riferirsi alla partenza di Hitler con le sue vere forze speciali, in un sottomarino, o in un Ufo. Propendo piuttosto per quest’ultima ipotesi, in un Vimana. In ogni caso, se così non fu, si sarebbe finito di perfezionare quei Dischi Volanti nel rifugio inespugnabile del Führer, nel suo Paradiso Terrestre, che le Guide Iperboree gli avrebbero preparato per il compimento finale del Destino. In Paradesha, nell’Iperborea Sub-Polare.
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Le investigazioni sui segreti che custodiscono i poli è tema antico in Germania. Georg von Neumayer fu un saggio tedesco morto nel 1909; fece importanti scoperte nell’idrologia, meteorologia e geofisica. Organizzò varie spedizioni al Polo Sud. Il suo libro “Au zum Südpol” -“Verso il Polo Sud”- servì al Capitano Ritscher per la spedizione polare del 1938/1939. Questa spedizione demarcò una regione di seicentomila chilometri quadrati nelle terre antartiche della Regina Maud di fronte al Mare di Weddell, battezzandola “Neuschwabenland’ -“Nuova Svezia”-. Dentro ci sono quelle oasi misteriose con laghi di acque temperate. Alla catena di alte montagne fu dato il nome di “Neumayer”, in ricordo del saggio. A nord di questa catena si trovano i laghi liberi da ghiaccio durante tutto l’anno, circondati da terra ferma, con una vegetazione da oasi.
Il Terzo Reich continuò durante la guerra e con tutta calma le sue investigazioni ed il suo lavoro di impossessamento di quegli immensi territori polari. Già nel 1911, un altro investigatore polare, Wilhelm Fichner, aveva viaggiato in Antartide, ponendosi la domanda: “Sarà possibile passare dal Mare di Weddell alla baia di Ross? Sarà questo mare unicamente una baia, oppure è la parte finale di un enorme canale che divide in due metà l’Antartide?”. Un profondo canale avanzerebbe sotto il mare ed i ghiacci dall’Atlantico meridionale verso il Pacifico. E questa rotta, ideale per i sottomarini, sarebbe stata scoperta dagli hitleristi.
Esiste qualcosa di molto curioso. L’anno 1964-65 fu battezzato come l’“Anno del Sole Tranquillo” (“Jahr der ruhigen Sonne”), e si lavorò intensamente nell’Antartide, internazionalmente e da parte di vari paesi, in studi dell’ionosfera, geomagnetismo, meteorologia e sul fenomeno della luce polare. Che strano nome! “Luce tranquilla”. Che cosa può capirsi da questo? Si è potuto comprovare che la luce che esiste nei poli sud e nord aumenta di intensità in una stessa epoca dell’anno e che i giorni polari non coincidono sempre con l’angolo del sole. Così, nell’Antartide si nasconde un grande segreto, coincidendo tutto questo con la teoria della “terra cava”, già riferita nella nostra opera “Il Cordone Dorato”, con le sue due aperture polari e col suo sole immobile al centro.
La teoria della “terra piena” col suo centro di magma semiliquido, testardamente difesa dalla scienza tradizionale, è tanto poco dimostrata come la stessa della “terra vuota”.
Se negli anni 1964 e 1965 si fecero nuove scoperte sulla Terra Vuota, ciò non è stato divulgato, ma il nome di “Anno del Sole Tranquillo” qualcosa ci sta ad indicare. Il 23 novembre del 1978 la NASA riuscì a prendere una foto da satellite sul Polo Nord, ai raggi infrarossi, che mostra un’apertura circolare. Fu presa dal satellite “ESSA 7” ed è una primizia e non sarà facile ripeterla, perché i poli si trovano coperti da dense nuvole. In essa appare un’enorme apertura circolare.
Secondo Eugenio Siragusa la terra dovrebbe essere considerata come una cellula cosmica che “ogni sei mesi apre i poli per respirare e li chiude pochi giorni dopo”.
Oggi la domanda che sorge spontanea è: “Perché nessuna grande potenza, dopo il disastroso e fallito tentativo dell’Ammiraglio Byrd, nel 1946, ha preteso di impossessarsi, sbarcare, investigare o esplorare la regione di Neuschwabenland’. Neanche la Germania Federale di oggi, né la Germania dell’Est l’hanno reclamata.
La risposta l’avrebbe data la rivista “Das Neue Zeitalter” (“La Nuova Età”), nel suo numero 22, del 1980. “Dall’anno 1946”, afferma: “Partirono i primi dischi volanti dall’Antartide. Non solamente queste imbarcazioni visitarono diversi posti della terra, ma anche altri pianeti del sistema solare. È molto probabile che dischi volanti provenienti da altri astri abbiano preso già contatto con gli abitanti di “Nuova Svezia”. Con il loro aiuto ed appoggio già si sarebbe sviluppata nel nostro pianeta, nelle basi tedesche del Terzo Reich, una scienza completamente differente e molto avanzata, di ampie proiezioni cosmiche. Da questo punto di vista, non sono gli Stati Uniti d’America né la Russia Sovietica le prime potenze mondiali, bensì Neuschwabenland nell’Antartide, con un’enorme superiorità tecnologica”.
Così si spiegherebbe, allora, che nessuno osi toccare quei territori e che le stesse spedizioni sulla luna siano state sospese. Lì stavano già gli hitleristi, come in molti altri astri. I Vira risorti, tramutati in Divya. C’era già “un Volto nel Disco della Luna”…
In questo modo, le dichiarazioni dell’Ammiraglio Dönitz acquisiscono ogni volta un maggiore senso. Avrebbero trovato anche i sottomarini tedeschi nel Polo Nord, o nella Groenlandia di John Dee, il punto esatto attraverso cui si penetra, come per un imbuto nero, collegandosi con l’Altro Polo, uscendo a quella terra e mare paradisiaci, che stando qui, non ci stanno ormai? Un paradiso inespugnabile, da dove si possa continuare la guerra e vincerla, perché tutto quello che si perde qui, si guadagna là. L’Età Dorata, l’Ultima Thule, Iperborea, all’altro lato delle cose; tanto facile e tanto difficile da raggiungere. La Terra Interna, l’Altra Terra, l’anti-terra, la terra astrale, alla quale si passa come per un “clic”; una bilocazione, o trilocazione dello spazio.
La spiegazione esoterica di quello che accadde con la prima Iperborea, l’Ultima Thule e il Paradiso polare del Nord, è differente dalla spiegazione essoterica di uno sprofondamento in una catastrofe geologica e cosmica. Iperborea non si sarebbe distrutta, bensì sarebbe scomparsa, resa invisibile quando Poseidone tracciò un Cerchio intorno alle sue ampie muraglie, per proteggersi lì con la sua Amata Klito e coi suoi Divya; quel Cordone Dorato con cui la circondò rese impossibile che i cataclismi potessero colpirla, che né gli umani e neanche i Vira potessero tornare a vederla. Ma Iperborea continua a stare lì, anche se invisibile, in un’altra dimensione e realtà. Aveva allora ragione il professore Wirth quando mi assicurava che nel Mare del Nord non era affondata Iperborea. E più ragione ancora aveva Pindaro quando scriveva: “Né per mare né per terra si raggiungerà la regione degli iperborei…” Unicamente scoprendo il passaggio segreto, il “clic”, l’“imbuto”, fuori e dentro. E anche per un caso-destino. Ma unicamente dai Vira ariani.