Ogni cosa creata, è venuta in essere tramite gli elementi. Questo è vero tanto per il macrocosmo quanto per il microcosmo, ovvero il mondo grande e il mondo piccolo. Per questo, cominciando a trattare dell’iniziazione, partirò da queste energie, e in particolare ne illustrerò il significato profondo e complesso. Nella letteratura sull’occulto si dice molto poco circa le energie elementali (non da confondere con gli elementali, forme pensiero, nota mia); mi è parso opportuno quindi affrontare subito l’argomento, in larga misura sconosciuto, sciogliendo i misteri che ancora avvolgono le leggi relative. Anche se non è impresa semplice istruire i non iniziati in modo tale che essi non solo siano informati a fondo circa l’essenza e la funzione degli elementi, ma siano anche in grado, una volta acquisite tali conoscenze, di operare con questi poteri.
L’universo nel suo complesso è come un orologio, con tutti i suoi ingranaggi impegnati gli uni con gli altri ma interdipendenti fra loro. Anche l’idea del Divino, come la più alta entità immaginabile, può essere suddivisa in aspetti che corrispondono agli elementi.
In molti antichi testi d’Oriente gli elementi vengono designati come tattva. Nella letteratura europea li si prende in esame in genere soltanto considerandone gli effetti positivi: ma si badi che essi hanno anche aspetti sfavorevoli. Pertanto, nell’operare sotto l’influsso dei tattva certe azioni possono essere intraprese, ma altre debbono essere evitate. – Su questo non c’è alcun dubbio; tuttavia quanto si trova pubblicato fino a oggi mette in risalto, e in misura limitata, soltanto determinati effetti degli elementi. Dai libri di astrologia si può essere informati a sufficienza su come scoprire gli effetti dei singoli elementi, i tattva, per qualsiasi scopo personale. Io invece intendo scendere molto più a fondo nel segreto degli elementi: pertanto ho scelto un sistema diverso che, per quanto analogo a quello astrologico, di fatto non ha con esso nulla a che fare. Il lettore cui tale sistema sia del tutto sconosciuto, apprenderà comunque a usarlo in diversi modi.
Anche nei Tarocchi, ovvero il più antico “libro” di sapienza, è rappresentato il grande mistero degli elementi. La prima carta dei Tarocchi raffigura il Mago ovvero che addita l’importanza di conoscere e padroneggiare gli elementi. I simboli indicati sono questi: la spada come emblema del Fuoco, il bastone come emblema dell’Aria, il calice come emblema dell’Acqua e i denari come emblema della Terra. Questo dimostra che già nei misteri del tempo antico il mago era designato dalla prima carta dei Tarocchi come colui che ha padronanza degli elementi, in quanto tale padronanza era considerata come il primo atto dell’iniziazione. In omaggio a tale impostazione tradizionale, portò la massima cura nel trattare degli elementi, giacché, come si vedrà, comprenderne la chiave rappresenta la panacea col cui aiuto tutti i problemi possono essere risolti.
Secondo la sistematizzazione hindu dei tattva, i primi sono nell’ordine i seguenti:
- Akasha – principio dell’Etere
- Tejas – principio del Fuoco
- Waju – principio dell’Aria
- Apas – principio dell’Acqua
- Prithivi – principio della Terra
La sapienza indiana afferma che i quattro tattva più densi, derivano tutti dal quinto, il principio definito Akasha. Di conseguenza l’Akasha è la causa prima, e come quinta forza, va considerato come la cosiddetta Quintessenza.
Il Principio del Fuoco
Come è già detto, l’Akasha, o principio dell’etere, è la causa dell’origine degli elementi. Secondo le scritture orientali, il primo elemento derivato dall’Akasha è ritenuto essere Tejas, principio del Fuoco. Questo elemento, come pure gli altri, manifesta il proprio influsso non soltanto sul piano della vita semplicemente materiale, ma anche in ogni cosa creata. Le qualità fondamentali del principio del Fuoco sono il calore e l’espansione. All’inizio di tutte le cose create, pertanto, vi devono essere stati Fuoco e Luce. Infatti nella Bibbia si legge: Fiat lux, ovvero “Sia la Luce”.
L’origine della Luce, ovviamente, ha il suo fondamento nel Fuoco. Ogni elemento, quindi anche il Fuoco, ha due polarità: l’attiva e la passiva, ovvero la positiva ( + ) e la negativa ( – ). Il segno “più” indicherà sempre la forza costruttiva, produttiva e creativa: il segno “meno” corrisponderà a tutto ciò che è distruttivo o disgregatore. In ogni elemento esistono dunque sempre due qualità fondamentali, che vanno chiaramente distinte.
Le religioni hanno sempre attribuito il bene alla parte attiva e il male a quella passiva. Fondamentalmente, tuttavia, non esistono il bene e il male di per sé: questi sono soltanto concetti umani. Nell’Universo non vi sono né il bene né il male, giacché ogni cosa è stata creata secondo leggi immutabili; in ciascuna di esse si riflette il principio divino, e solo conoscendo tali leggi saremo in grado di avvicinarci al divino.
Il principio del Fuoco possiede la caratteristiche a dell’espansione, che per pura necessità d’intenderci e averne un’idea chiamerò “fluido elettrico”, con l’avvertenza che tale definizione non si riferisce in alcun modo alla normale elettricità del modo fisico, per quanto con essa vi siano certe analogie, che vedremo in seguito. Questo principio elementale che abbiamo chiamato Fuoco è latente e attivo in tutte le cose create nell’intero universo, dal più piccolo granello di sabbia fino agli enti maggiori visibili e invisibili.
Il Principio dell’Acqua
Nel paragrafo precedente abbiamo visto l’origine e gli attributi dell’elemento positivo del Fuoco. In questo paragrafo descriverò il principio opposto, quello dell’Acqua. Esso pure è derivato dall’Akasha, il principio dell’Etere. Tuttavia, a confronto del Fuoco, ha qualità del tutto opposte, visto che i suoi attributi fondamentali sono il freddo e la contrazione. Anche in questo caso vi sono due poli o polarità: l’attiva, che è costruttiva, donatrice di nutrimento, vita e protezione, e la negativa, simile a quella del Fuoco, che è fattore di decomposizione, fermentazione, divisione e dispersione. Poiché l’attributo fondamentale di questo elemento è la contrazione, esso produce il flusso magnetico. Sia il Fuoco che l’Acqua sono operanti in tutte le religioni. In base alle leggi della creazione, il principio del Fuoco non può esistere da solo, ma deve includere un anti-polo, ossia il principio dell’Acqua. Questi due elementi, Fuoco e Acqua, sono gli elementi di base mediante i quali ogni cosa è stata creata. Di conseguenza dobbiamo sempre rapportare ogni cosa a questi due elementi principali, e inoltre dobbiamo considerare i fluidi elettrico e magnetico come polarità contrastanti.
Il Principio dell’Aria
Un altro elemento derivato dall’Akasha è l’Aria. Gli iniziati non considerano questo principio come un vero elemento, ma gli attribuiscono una funzione mediatrice tra i principi del Fuoco e dell’Acqua, in quanto il principio dell’Aria, in un certo senso, stabilisce un equilibrio neutrale che funge da tramite fra le qualità attive e passive di Fuoco e Acqua. Tutta la vita creata iniziò il proprio movimento mediante l’interazione degli elementi attivi e passivi di Fuoco e Acqua.
In questa funzione mediatrice, il principio dell’Aria ha assunto l’attributo del calore dal Fuoco e quello dell’umidità dall’Acqua. Senza tali due attributi la vita non sarebbe possibile. Essi, inoltre, garantiscono due polarità al principio dell’Aria, ovvero la polarità con effetto positivo, donatrice di vita, e quella con effetto negativo, che è distruttiva.
Aggiungerò che gli elementi citati non devono essere considerati come fuoco, acqua e aria nella forma normale, che sono soltanto aspetti del piano fisico o materiale. Stiamo parlando invece unicamente degli attributi universali degli elementi.
Il Principio della Terra
Circa il principio dell’Aria è stato detto che esso non rappresenta un vero e proprio elemento; questo si applica anche al principio della Terra. Ciò significa che, al di fuori dell’interazione fra i suddetti elementi, il principio della Terra è nato come ultimo elemento, il quale, per il suo specifico attributo fondamentale della solidificazione coinvolge tutti gli altri tre. È tale attributo, in particolare, che ha dato una forma concreta agli altri tre elementi. Allo stesso tempo, però, la loro azione è stata limitata, e ciò ha comportato la nascita dello spazio, dimensioni, peso e tempo. L’azione reciproca dell’insieme dei tre elementi con quello della Terra è divenuta tetrapolare, cosicché il principio della Terra può essere considerato come un magnete a quattro polarità. Il fluido nella polarità dell’elemento Terra è elettromagnetico. Tutta la vita creata, pertanto, può essere spiegata dal fatto che tutti gli elementi sono attivi nel quarto, cioè nell’elemento Terra. Tramite la realizzazione che si attuò nell’elemento Terra, il fiat – “così sia” – venne in essere.
L’Akasha, ovvero il principio dell’Etere
Nel descrivere gli elementi ho detto più volte che provengono dal principio eterico. Esso, pertanto, è il principio più elevato, supremo e potente, il più inconcepibile, è l’esistenza primordiale, la causa prima di tutte le cose esistenti e create. In sintesi, è la sfera causale. L’Akasha, di conseguenza, è senza spazio e senza tempo. È l’ente non creato, incomprensibile, indefinibile. Diverse religioni gli hanno dato il nome di “Dio”. È la quinta forza, la forza originaria; ogni cosa ne è stata creata e ne è mantenuta in equilibrio. È la fonte e la purezza di ogni pensiero e idea; è il mondo causale su cui si fonda l’intera creazione, a cominciare dalle sfere più elevate sino alle più basse. È la Quintessenza degli alchimisti. È il Tutto in Tutto.