Savitri Devi, il cui nome di nascita è Maximiani Portas, è stata una delle figure più importanti a emergere dalla disfatta del Nazionalsocialismo dopo la guerra. Più di ogni altra persona, è stata la Devi che ha portato la fiaccola del Nazionalsocialismo occulto attraverso il periodo che ha seguito la Seconda Guerra Mondiale. Attraverso i suoi scritti e il suo esempio personale, ha inspirato una nuova generazione di nazionalsocialisti a investigare le segrete correnti del misticismo razziale che appartenne a suo tempo a figure tedesche del 19° secolo come Guido Von List e del Terzo Reich come Heinrich Himmler.
Originariamente cittadina francese, Savitri Devi nacque il 30 Settembre 1905 da padre greco e madre inglese. Educata in Francia e in Grecia, ottenne dei masters in Filosofia e Scienza in Francia nel 1920, e una laurea in Chimica grazie alla sua tesi, La Simplicité Mathématique nel 1931. Matematiche e scienza in ogni caso, ebbero meno potere attrattivo su di lei di quanto lo ebbero la politica contemporanea, la speculazione religiosa, e ancor maggiormente la filosofia Aria e le tradizioni religiose dell’India antica. L’ India del resto sarebbe stata la sua casa per la maggior parte della sua vita.
Prima di imbarcarsi nella propria ricerca spirituale comunque la Devi coltivò interessi attivi in politica.Fin da ragazza fu molto attratta dalla Germania e dalle tradizioni filosofiche e intellettuali tedesche.Scoraggiata dal tradimento delle Germania a Versailles a ridosso della Prima Guerra Mondiale, e, nello stesso periodo, dal trattamento dei rifugiati greci, la Devi decise di apprendere di più su ciò che sentiva fossero le profonde realtà che determinavano l’ apparente corso caotico degli eventi mondiali. Fu proprio durante questa ricerca giovanile sulla conoscenza soppressa e occultata che la Devi acquisì la sua avversione duratura nei confronti del Giudaismo. Per prima cosa ci fu la Bibbia, e in particolare, il Vecchio Testamento, il quale percepiva straripante di esempi di perfidia Ebraica. Questo sentimento sarebbe stato notevolmente rinforzato dalle informazioni sulle azioni Sioniste in Palestina nel 1920. Nel 1929 – l’anno della Rivolta Araba e dell’ uccisione di diversi ebrei a Hebron – visitò la Palestina e ricevette conferma della fondatezza di quelle notizie. I suoi studi la portarono a contatto con l’ antisemitismo di matrice intellettuale che era moneta corrente all’accademia di Francia, e anche questo può essere considerato un fattore. A questo riguardo, l’opera dell’ intellettuale anti – semita Ernst Renan sarebbe stata un’ influenza importante sia nel confermarle la visione degli Ebrei come degli outsiders razzialmente e culturalmente e sia nel fissare l’ India e il mito Ariano delle origini come centrale interesse della sua vita.
Di notevole importanza fu inoltre quello che lei percepì essere stato il malvagio ruolo degli ebrei nella sconfitta della Germania durante la Prima Guerra mondiale. Quest’ultimo influsso avrebbe condizionato la visione della Devi sugli ebrei mentre allo stesso tempo crebbe la sua ammirazione per Hitler e il Terzo Reich durante gli anni 30. La Devi sembra essere stata una delle poche persone che lesse integralmente la verbosa opera di Alfred Rosenberg Il Mito del XX Secolo. Anche il Führer avrebbe confessato che, sebbene ostentasse questo libro sul suo comodino, lo aveva trovato illeggibile. La Devi comunque ne fu incantata.
Nel 1930 si recò in India e intraprese quello che sarebbe stato uno studio di una vita sui testi Classici Indiani – i Veda e le Upanishad. Da queste fonti, e dalle loro manifestazioni contemporanee nel sistema delle caste, la Devi pensò di aver trovato l’ autentica fonte della grandezza passata e futura della razza Ariana.
Nel 1940, la Devi sposò un nazionalista indiano favorevole al Nazismo chiamato A.K. Mukherji. Questo le rese disponibile un passaporto inglese e la possibilità di approfondire il suo lavoro per il Terzo Reich. A Calcutta, la casa Muhkerki divenne come un luogo di ritrovo per diplomatici alleati e ufficiali militari, e qualsiasi informazione potesse essere raccolta velocemente veniva indirizzata presso il consolato tedesco. La Devi sentiva comunque che il suo più grande servizio alla causa fosse nella sua ricerca e nel libro che stava scrivendo che sarebbe stato un battesimo iniziale per la nuova religione Ariana, la quale credeva sarebbe stata istituita in Germania dopo l’ inevitabile vittoria Nazista.
Poi come si sa, la Germania fu sconfitta. Il sogno della Devi di un paradiso globale razzialmente Ariano non sarebbe mai stato ralizzato, ma attraverso considerevoli avversità, lei avrebbe continuato a seguire i suoi ideali fino alla morte, nel 1982. Tornò in Europa nel 1945, sistemandosi in Inghilterra dove il suo libro sul retaggio religioso dell’ antico Egitto, A Son of God, fu pubblicato e ben accolto nei circoli intellettuali e occultistici Britannici.
Fu il lavoro successivo comunque, Impeachment of Man, che fu terminato a Londra e pubblicato ne 1946 a rimanere un classico nell’ attuale cosmo del Nazionalsocialismo. L’ ambientalismo radicale, trasfigurato in una religione della natura, è sempre stato fortemente presente nel pensiero nazionalsocialista, e con la sconfitta in guerra, è divenuto quasi un marchio del movimento al pari dell’ antisemitismo e del pensiero razzista. Impeachment of Man resta la più incisiva dichiarazione della religione naturale nazionalsocialista che può essere trovata oggigiorno. Con in apertura epigrafi di Alfred Rosenberg (“Amerai Dio in ogni cosa, animale e pianta”) e di Josef Goebbels che in un annotazione del diario cita il proposito del Führer di edificare dopo la guerra una società che avrebbe bandito la carne come nutrimento, il libro è un appassionato trattato sui diritti degli animali e delle piante, in contrasto con l’ egocentrico consumismo dell’ uomo e la sua disruzione del mondo naturale. L’ argomento è inquadrato in termini religiosi e i testi a supporto provengono dall’ Ariana Età dell’ Oro. Il libro, da molto tempo fuori stampa, ha conosciuto una seconda giovinezza con la nuova edizione della Noontide Press che è apparsa nel 1991.
Nel 1946 la Devi si spostò dall’ Inghilterra all’ Islanda. Lì, l’antico pantheon nordico si fuse con l’ antico retaggio Indiano come fonte per la religiosità ariana. Inoltre la Devi anticipò di alcune decadi la popolarizzazione dell’Odinismo e del pantheon nordico/germanico come calzante religione razziale ariana per il movimento postguerra. Due anni più tardi, la Devi intraprese un corso di attività più scopertamente filonazista, viaggiando nella Germania occupata e distribuendo fogli di propaganda. Ciò terminò con la sua incarcerazione nel 1949. In prigione, la Devi estese uno dei suoi manifesti nel libro che avrebbe considerato la sua opera magna, Gold in the Furnace. Gold in the Furnace è a un tempo un’ autobiografia e una sognante meditazione su quello che avrebbe potuto essere. In esso, dichiara esplicitamente ciò che fino al 1948 non aveva mai osato pubblicamente affermare: “ Amo questa terra, la Germania, come la culla consacrata del Nazionalsocialismo; la nazione che s’ immolò interamente affinchè la razza ariana potesse ergersi unita nel suo rigenerato orgoglio ancestrale; il paese di Hitler… Poiché per gli ultimi venti anni ho amato e ammirato Hitler e il popolo tedesco…sonon stata felice – così felice! – quindi di esprimere la mia fede nel superuomo che il mondo ha frainteso, odiato e rifiutato. Non sono rattristata di aver perso la mia libertà per il piacere di aver portato testimonianza della sua gloria, ora, nel 1948.”
La Devi fu scarcerata dopo sei mesi, e in seguito entrò nel suo periodo letterario più prolifico. L’ autobiografico Defiance apparve nel 1950. L’ esempio della Devi servì da ispirazione per una nuova generazione di nazionalsocialisti quando una parte del libro fu pubblicata nell’edizione invernale del 1968 del National Socialist world. Gold in the Furnace uscì nel 1952, seguito da un altro libro di memorie, Pilgrimage nel 1958 (sebbene alcune fonti situino la data di pubblicazione già nel 1953). Il suo lavoro più importante, The Lightning and the Sun, apparve nel 1956 e una versione ridotta fu fatta uscire nella edizione premier (Primavera 1966) del giornale intellettuale National Socialist World dell’American Nazi Party di William Pierce. The Lightning and the Sun è una considerevole esposizione sul Nazionalsocialismo occulto che deifica esplicitamente Hitler come la guida del popolo Ariano. Le prime parole del libro sono: “All’ individuo divino dei nostri tempi; l’ Uomo contro il tempo; il più grande europeo di sempre; Sole e Fulmine ADOLF HITLER.”
The Lightning and the Sun si snoda attraverso le epoche, tratteggiando una storia di religione e politica nella quale il Terzo Reich diviene l’ apice e il culmine naturale dello sviluppo Ariano. Il libro termina con un grido di disperazione e allo stesso tempo un’ affermazione di speranza: “Kalki li guiderà attraverso le fiamme della grande fine, e nella luminosità di una nuova Età dell’Oro.”
Noi amiamo sperare che la memoria dell’uno – prima – dell’ultimo e del più eroico dei nostri uomini contro il tempo – Adolf Hitler – sopravviverà almeno nei canti e nei simboli. Noi amiamo credere che i signori dell’epoca, uomini del suo stesso sangue e della sua stessa fede, gli renderanno divini onori, attraverso riti pieni di significato e carichi di potenza, alla fresca ombra di infinite foreste rinate, sulle spiagge, o su picchi di montagne inviolate, guardando il sole sorgere.”
Come per smentire gli eroici toni del suo sogno nazionalsocialista, gli anni 50 furono tempo perso per la Devi. Mentre poteva rifuggiarsi nel suo mondo letterario e viaggiava intensamente in questi anni, tuttavia rimaneva un terribile vuoto nella sua vita. L’ uomo contro il tempo e i suoi eroi d’ acciaio erano spariti, molti erano morti, altri vivevano nascosti, altri ancora erano stati catturati e portati alla gogna dei tribunali alleati. Fino agli anni 60 la Devi non potè permettere alle sue speranze in un ritorno del Nazionalsocialismo di riprendere vita. Attraverso la giungla telegrafica che collegava i nazisti europei, presto giunse alla Devi notizia di una giovane stella nascente nell’area americana, George Lincoln Rockwell. Rockwell, che fondò l’ American Nazy Party nel 1959, iniziò a corrispondere con la Devi nel 1960. Fu lei che introdusse Rockwell all’uomo che sarebbe divenuto quasi un mentore, il nazionalsocialista tedesco Bruno Ludke. Insieme all’inglese Colin Jordan, i tre divennero il cuore della World Union of NationalSocialists – un’ organizzazione che ebbe qualche piccolo successo nel collegare le più lontane realtà nazionalsocialiste di tutto il mondo. Il culmine di questo sforzo si ebbe nel 1962, con l’ incontro a Cottswald in Inghilterra che diede vita al Cottswald Agreement, il documento fondante della World Union of NationalSocialists che servì come inaugurazione teorica per il revival di un movimento globale neo – nazista. A Cottswald, dove Savitri Devi ricoprì il ruolo della rappresentanza francese, fu la prima e unica volta in cui la Devi e Rockwell avrebbero avuto occasione di incontrarsi.
Secondo tutti i ricordi, Rockwell fu come mesmerizzato dalla Devi. Lì vi era un collegamento vivente con la fonte originaria della Germania nazista e anche una visionaria la cui visione religiosa della rinascita nazionalsocialista diede profondità e arricchì incommensurabilmente la concezione del movimento più prosaicamente politica di Rockwell. Inoltre, il fatto che la Devi fosse l’unica donna negli alti ranghi del Nazionalsocialismo a quel tempo non fu di minore importanza. Alla fine però tutto ciò si risolse con poco. La World Union of NationalSocialists non superò mai il livello di litigiosi “leaders” più coinvolti in lotte intestine che in seri intenti di un cambio rivoluzionario e l’istituzione di un nuovo ordine neo nazista. Peggio ancora, cinque anni appena dopo Cottswald, Rockwell morì, ucciso da proiettili di pistola di un disilluso seguace. La World Union of NationalSocialists continuò la militanza per decadi ma ormai ridotta a un mero guscio rispetto all’organizzazione sognata da Rockwell, Ludke, la Devi e Jordan.
I rimanenti anni della Devi furono desolati. La maggior parte furono spesi nuovamente nella materna India con suo marito scrivendo, corrispondendo e distraendosi. Fu una precoce convertita nell’ambito del negazionismo olocaustico, e fu sotto la sua influenza che revisionisti oggi ben conosciuti come Ernst Zundel furono introdotti nel campo. Piuttosto, i suoi contributi principali al movimento al quale aveva dedicato la sua esistenza furono nel corso degli anni 70 le sue instancabili corrispondenze con sinceri ammiratori sparsi nel mondo. Le sue circostanze personali, comunque, non andarono così bene e alla sua morte avvenuta nel 1982 era risaputamente povera.
Durante il corso della sua vita, i risultati di Savitri Devi, se confrontati col suo sogno di una rinascita del Nazionalsocialismo, furono scarsi. Alla sua morte, il cosmo del Nazionalsocialismo era se non nullo, più frammentato e privo di forze che mai. Ma i suoi scritti, e il potente sogno di una mistica Età dell’Oro Ariana che essi così eloquentemente evocavano hanno iniziato ad avere un profondo impatto sul movimento, e oltre i confini della destra estrema, hanno raggiunto i reami dell’ecologismo radicale e di una nuova risorgente spiritualità.
Fonte: The Savitri Devi Archive